|
Le tematiche di ricerca
possono essere ricondotte a quattro linee principali:
Sistemi colturali in ambiente semiarito ed itinerari tecnici
eco-compatibili.
a) Valutazione su scala sperimentale ed “on farming” di
tecniche agronomiche finalizzate alla conservazione della
fertilità chimica, fisica e microbiologica del suolo quali
la lavorazioni del suolo, l’utilizzo di “cover crops”, la
concimazione azotata con prodotti a “lento rilascio” ed
organici.
b) Studio di modelli colturali (avvicendamenti,
consociazioni) a basso impatto ambientale in ambiente
mediterraneo finalizzati anche alla valorizzazione di specie
e varietà.
Sono in via di conclusione, inoltre, studi sulle
potenzialità di utilizzazione di alcune specie brassicaceae
in avvicendamenti con limitazioni di tipo biotico (specie
fungine e di nematodi). Le stesse specie sono state oggetto
di studio per le loro caratteristiche di catch crop nei riguardi di cationi ed anioni; ne è stata valutata
quindi la potenzialità d’utilizzo come colture strategiche
in situazioni di suoli ad elevata acidità o per limitarne i
danni da inquinamento agricolo.
Attualmente sono in fase di studio le consociazioni tra
specie graminacee e specie leguminose per valutare
l’efficienza produttiva del sistema consociato, rispetto a
quello delle colture pure, e gli effetti sulle colture in
successione in regime di coltivazione biologico.
L’approfondimento delle tematiche della sostenibilità del
sistema di produzione agricola in ambiente mediterraneo ha
riguardato anche gli aspetti legati alla salvaguardia della
biodiversità dell’agroecosistema e della risorsa suolo nelle
aree protette.
Produttività e livello qualitativo delle produzioni di
specie erbacee.
In questa linea di ricerca vengono sviluppate alcune
tematiche riguardanti l’ecofisiologia di specie leguminose,
la resistenza a stress abiotici e la relativa potenzialità
adattativa all’ambiente mediterraneo in materiale genetico
italiano e straniero.
L’interesse scientifico riguarda anche la valutazione
quanti-qualitativa delle produzioni di specie cereali
(frumento duro, orzo), l’analisi della stabilità produttiva,
la risposta varietale alla concimazione azotata. Le ricerche
sui cereali, condotte da quasi un decennio, costituiscono
una fonte aggiornata di informazioni per gli operatori del
comparto cerealicolo riguardanti la qualificazione della
materia prima (frumento duro e orzo) prodotta nell’Italia
meridionale nelle filiere del pane, della pasta e della
birra (malto). Attualmente lo studio della produttività di
cereali e leguminose ha come obiettivo principale la
valutazione della risposta bio-agronomica e qualitativa di
materiale genetico (varietà e genotipi) a tecniche di
coltivazione a bassi input, con specifico riferimento alla
nutrizione minerale.
Parallelamente, all’interesse per le colture alimentari,
alcuni studi vengono condotti su alcune specie no- food di
cui ne viene valutata l’adattabilità all’ambiente
mediterraneo e la risposta ad alcune tecniche di
coltivazione (semina, concimazione azotata, irrigazione).
Alcune specie oleifere (colza e girasole) sono state oggetto
di ricerche con l’obiettivo di fornire utili informazioni
per la valorizzazione della materia prima delle filiere
agro-industriali.
Sempre tra le colture no-food, un’altro tema di
ricerca ha riguardato l’analisi della produttività in
coltura di alcune specie officinali. L’attività sulle piante
officinali ha avuto inizio intorno alla metà degli anni ’90
con lo scopo di valutare l’adattabilità e la produttività di
queste specie, considerato il ruolo strategico che assumono
soprattutto dal punto di vista agroecologico in sistemi
colturali a basso impatto ambientale. Attualmente, su specie
officinali “no food” coltivate e spontanee vengono
approfonditi soprattutto gli aspetti legati alla
produttività ed alla stabilità delle rese in funzione anche
del tipo di utilizzazione (seme, biomassa).
Effetti della competizione tra specie erbacee in coltura
Viene studiata l’abilità competitiva, la complementarietà
nell’uso delle risorse (luce, acqua, azoto) tra specie
graminacee e leguminose in consociazione con l’obiettivo di
valutare l’efficienza produttiva e la stabilità delle rese
del sistema “consociazione” in confronto al sistema delle
rispettive colture pure.
Gestione agronomica dei reflui dell’industria agroalimentare
Sono stati oggetto di studio gli effetti dello sversamento
delle acque di vegetazione da frantoio e delle acque di
lavaggio dell’industria di trasformazione agrumaria sullo
sviluppo e sulla produttività di alcune colture erbacee in
avvicendamento e sul suolo.
|
|
|
email: |
|