GESAF nel mondo:
Una larga parte delle foreste mediterranee è degradata per l'azione congiunta di più fattori. Questa è la causa della diminuita funzionalità degli ecosistemi, della perdita della biodiversità con ripercussioni sulla conservazione della qualità dell'ambiente e del paesaggio e sulla stessa salute umana.
In conseguenza dei ricorrenti disastri ambientali e della perdita di vite umane, certamente in parte attribuibili allo stato di degrado delle foreste, i media e l'opinione pubblica evocano una nuova strategia di gestione del patrimonio forestale e l'attuazione di misure adeguate.
I numerosi studi e ricerche ora disponibili per il Bacino del Mediterraneo consentono da parte della comunita scientifica di proporre idee e di avanzare soluzioni per le aree forestali degradate. Da cui è possibile riorientare le scelte di politica forestale per promuovere benefici non solo di ordine ambientale e paesaggistico, ma anche economici e sociali, per creare nuove opprotunità di lavoro e per riattivare economie rurali.
In questo testo oltre ad analizzare le cause e gli effetti del degrado, viene inquadrata la disciplica del restauro forestale da un punto di vista etico e scientifico. Una serie di casi di studio, riferite alle aree forestali mediterranee, illustra poi le possibili soluzioni.
In conseguenza dei ricorrenti disastri ambientali e della perdita di vite umane, certamente in parte attribuibili allo stato di degrado delle foreste, i media e l'opinione pubblica evocano una nuova strategia di gestione del patrimonio forestale e l'attuazione di misure adeguate.
I numerosi studi e ricerche ora disponibili per il Bacino del Mediterraneo consentono da parte della comunita scientifica di proporre idee e di avanzare soluzioni per le aree forestali degradate. Da cui è possibile riorientare le scelte di politica forestale per promuovere benefici non solo di ordine ambientale e paesaggistico, ma anche economici e sociali, per creare nuove opprotunità di lavoro e per riattivare economie rurali.
In questo testo oltre ad analizzare le cause e gli effetti del degrado, viene inquadrata la disciplica del restauro forestale da un punto di vista etico e scientifico. Una serie di casi di studio, riferite alle aree forestali mediterranee, illustra poi le possibili soluzioni.
Roberto Mercurio, professore ordinario di selvicoltura e assestamento forestale all'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. Fa parte del collegio dei docenti nel Dottorato di Ricerca in "Scienze e Tecnologie per la Gestione Forestale e Ambientale" presso l'Università degli Studi della Tuscia (Viterbo).
E' socio ordinario della Società Botanica Italiana, socio ordinario dell'Accademia di Lettere, Arti e Scienze "F. Petrarca" socio corrispondente dell' Accademia Italiana di Sciense Forestali, socio ordinario della Società Espanola de Ciencias Forestales.
Ha ricoperto l'incarico di Direttore del Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari e Forestali (GE.S.A.F.) dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria (2004-2006; 2006-2009), e di Coordinatore del Collegio dei Direttori di Dipartimento dell'Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria (2008). Nell' ambito della IUFRO è stato Chairman del Gruppo di lavoro "Treatment of Maritime Pine" (1992-1995) e Deputy Coordinator del Gruppo di Lavoro "Treatment and Management of Pines" (1996-2000; 2001-2005).
E' autore di oltre 190 pubblicazioni.
E' socio ordinario della Società Botanica Italiana, socio ordinario dell'Accademia di Lettere, Arti e Scienze "F. Petrarca" socio corrispondente dell' Accademia Italiana di Sciense Forestali, socio ordinario della Società Espanola de Ciencias Forestales.
Ha ricoperto l'incarico di Direttore del Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari e Forestali (GE.S.A.F.) dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria (2004-2006; 2006-2009), e di Coordinatore del Collegio dei Direttori di Dipartimento dell'Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria (2008). Nell' ambito della IUFRO è stato Chairman del Gruppo di lavoro "Treatment of Maritime Pine" (1992-1995) e Deputy Coordinator del Gruppo di Lavoro "Treatment and Management of Pines" (1996-2000; 2001-2005).
E' autore di oltre 190 pubblicazioni.